Azienda
LA STORIA
Martino, che fondò l’Azienda Agricola KURTIN nel 1906, la affidò al figlio Giovanni, che tra le due guerre fu Sindaco di Cormons, e che a sua volta la tramandò al figlio Eugenio, questi al figlio Albino e quest’ultimo al figlio Alessio.
Tradizione e lavoro secolare di padre in figlio per più di 100 anni di storia. Nel 1970 l’azienda agricola diventò vinicola, abbandonando le coltivazioni tradizionali, per orientare il lavoro esclusivamente sulla produzione di vino e l’impianto di nuovi vigneti.
Pochi anni più tardi Albino, in quel periodo militare a Trieste, vide mescere nei locali e nelle osterie triestine il vino del Collio dalla bottiglia. Questo suscitò in lui il desiderio di conferire al proprio prodotto, fino ad allora venduto solo in damigiana, le potenzialità e il prestigio che la bottiglia, l’etichetta e l’affinamento, conferiscono ad ogni vino di qualità superiore.
Fu dunque Albino a decidere di imbottigliare i vini di propria produzione e di introdurre nuovi vitigni come Pinot grigio e Chardonnay, necessari per inserirsi in un mercato sempre più internazionale.
Dal 2017 Ulisse Bellesso acquisisce l’azienda e dà una nuova impronta commerciale all’impresa familiare.
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Il nostro Collio
Arrivando nel Collio, in tempo di vendemmia, forse per chi non ha occhi e sguardo allenati, pare che un immane “rastrello divino” abbia pettinato le colline in filari ordinatissimi, rigogliosi, curati con una perizia ed un amore che tracima!
Nella lettura di questi pentagrammi di vite si contano a milioni le note fatte di succosi grappoli maturi, bluastri o dorati. Se ci si siede poi ad ammirare il paesaggio e lo si pensa davvero come uno spartito, fatto di righe e di spazi, si comincia a suonare musica da convivio e da baccanale raffinato.
Si odono i tintinnii dei calici, si vedono gli arcobaleni nei bicchieri, si sentono i racconti della vendemmia, si annusa il profumo dei mosti, delle spremiture, o dei vini dorati e fruttati, che da queste colline la famiglia Kurtin fa sgorgare dal 1906!
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Immagine e stilema Scudato
Nel 2018 l’immagine dell’azienda è stata rinnovata. La “K” scudata, la nostra iniziale messa a simbolo di un pensiero verticale, vino e passione, come elevazione dello spirito. Dalle sue grazie nascono viticci, che con movimenti sinuosi inseguono l’infinito, dalla terra al cielo.